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social- media-aziende e dipendenti
social- media-aziende e dipendenti

II social media ormai hanno conquistato anche la sfera lavorativa influendo anche nelle interazioni professionali e diventando veri e propri strumenti di lavoro

Il social diventa piattaforma lavorativa in un attimo, collegandosi direttamente al profilo personale del lavoratore. Basti pensare a Facebook Workplace ma anche alla stessa WhatsApp che è diventata una chat lavorativa nella quale ci si scambiano aggiornamenti continui sulle attività svolte.


Diventa dunque importante regolamentare alcune prassi e stabilire limiti ai fini della correttezza del rapporto intercorrente tra i dipendenti e l'azienda.

Brand Ambassador: il ruolo dei dipendenti

Secondo alcuni esperti vale la pena incoraggiare i dipendenti ad usare i social in azienda trasformandoli in ambasciatori del brand.

Purtroppo in Italia molte aziende piccole e grandi che applicano una social media strategy pretendono che i dipendenti diventino social media manager utilizzando i loro profili social per promuovere le attività aziendali ma contemporaneamente impediscono l’accesso ad internet ai dipendenti da cui pretenderebbero lo stesso contributo.

Sull’ esempio di molte società americane (USA) si dovrebbe promuovere un codice etico di utilizzo dei social, con regole chiare semplici e precise attuate da tutti coloro che svolgono attività di social media marketing.chiare semplici e preciso, che tutte le persone interessate ad un’attività di social media marketing dovrebbero seguire.

Sicuramente chi opera a contatto con il pubblico, commerciali, marketing, assistenza ai clienti potrebbe dare un grande contributo al brand aziendale.


Le insidie dell’uso dei social network per lavoro

Recentemente la giurisprudenza sta prendendo decisioni di merito e legittimità in relazione ai licenziamenti disciplinari nei casi in cui i dipendenti mantenevano condotte inopportune sui social network o riguardo ai diritti di privacy e riservatezza dei lavoratori che sono violate dai datori di lavoro.

Alcuni casi hanno portato ad un provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore, in altri invece il datore di lavoro è stato obbligato a risarcire il dipendente a seguito di alcuni episodi di abuso di potere.

Nei casi più estremi è possibile essere licenziati per giusta causa in caso di diffamazione dell’azienda sui social, poiché anche un semplice post può arrivare a miliardi di persone.

Occorre quindi cercare un equilibrio tra le parti per rendere più limpido l’uso dei social media in azienda.


I principi fondamentali per mantenere l’armonia

social media-policy

Le autorità Garanti Europee hanno redatto un documento per le imprese i cui sono elencate le buone prassi da seguire riguardo alle nuove tecnologie e ai social, ne riportiamo alcune.

I dati personali dei lavoratori

In particolare sono stati sottolineati alcuni punti:

  • Le aziende potranno controllare la fuga di dati ma senza spiare le comunicazioni dei dipendenti
  • Potranno consultare i social network limitandosi ai soli profili professionali dei dipendenti
  • Le aziende dovranno garantire spazi privati su computer aziendali e servizi cloud
  • Sarà necessario Introdurre ulteriori specifiche contrattuali rispetto al trattamento dei dati personali dei lavoratori.
  • Le aziende dovranno informare i dipendenti in maniera chiara, semplice ed esaustiva sulle modalità del trattamento dei dati.

Nuove tecnologie e social network

L’utilizzo di strumenti tecnologici è aumentato esponenzialmente, per esempio si pensi all'utilizzo di device mobile, alle app che geolocalizzano il lavoratore.

È possibile introdurre tecnologie, come quelle per l’analisi del traffico, per ridurre la diffusione di informazioni riservate, ma non si può spiare l’email dei dipendenti o la loro navigazione Internet. Inoltre, per i dipendenti che usano smartphone aziendali o svolgono attività in mobilità, deve essere lasciata la possibilità di disattivare il localizzatore.

 

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